Il mercato del lavoro negli ultimi anni è diventato molto più “fluido” ed è sempre più diffusa tra i manager la necessità di ri-scrivere il proprio percorso professionale, talvolta ri-direzionandolo, altre volte re-inventandolo del tutto.
Le motivazioni di questo sono molteplici e sono sotto gli occhi di tutti coloro che si muovono nell’attuale mondo del lavoro:
Processi di ristrutturazione aziendale che portano a riduzioni di “teste” o comunque a sostanziali modifiche nell’organigramma.
La possibilità di job rotation all’interno della stessa Organizzazione o una crescita di ruolo all’interno dello stesso Gruppo.
Il desiderio della persona di “fare altro nella vita” (si parla tanto di Piano B, ma sappiamo poi realmente cos’è un Piano B?).
La capacità di Re-inventarsi è insita nel processo di Coaching.
Nel Coaching si possono iniziare a vedere le cose in maniera diversa, potenziando i nostri punti di forza e mettendo in campo risorse nuove che finora abbiamo esercitato poco o che non sapevamo nemmeno di avere.
Il Coaching “apre finestre” consentendo alla persona, troppo spesso bloccata in un’unica e stretta visione aziendale, di ampliare i propri orizzonti e quindi le proprie possibilità professionali.
Con una nuova consapevolezza su chi siamo e cosa vogliamo, diventa possibile riposizionarci all’interno del mondo del lavoro, mettendo in campo nuovi modi di essere e quindi di agire nei diversi contesti.
Seneca diceva: