Spesso si ricorre al Coaching quando, nella vita professionale (ma in realtà questo vale anche per la vita personale) si deve fronteggiare un cambio di ruolo, che può avvenire sia lasciando l’Azienda per cui si lavora e andando quindi a ricoprire una nuova posizione in un’altra Organizazzione, sia spostandosi internamente alla stessa Azienda, una classica job rotation.
In generale, infatti, il Coaching è molto utile quando abbiamo attuato un “passaggio” da un ruolo ad un altro.
È questa, una situazione particolarmente delicata perché, a livello “esplicito”, questo passaggio significa che l’Azienda (sia nel caso in cui ci abbia assunto o che ci abbia “job rotato”), ci riconosce “ufficialmente” delle abilità, delle qualità, etc. ma, allo stesso tempo, in questo spostamento, è insita anche una richiesta più “implicita” che è quella di mettere in atto delle capacità nuove o comunque diverse, che magari finora non abbiamo ancora mai messo in campo, né forse sappiamo di avere.
Questo passaggio è particolarmente cruciale quando avviene in senso verticale verso l’alto. Quando cioè si riceve una promozione (si assume il ruolo del proprio capo, oppure si va a ricoprire una posizione di maggiore responsabilità in un’altra Divisione aziendale o in un’altra Azienda).
Il rischio in questa fase è quello di perseverare nel vecchio “modello di successo”, che sicuramente ha funzionato in passato, ma che non è detto sia altrettanto valido se applicato al nuovo contesto lavorativo. Tipicamente, quello che più spesso accade è che, il Manager che è chiamato a svolgere il nuovo ruolo, resti fortemente ancorato alla vecchia modalità di gestione e quindi alle precedenti mansioni. Questo atteggiamento di “attaccamento disfunzionale” al precedente ruolo è dovuto, in generale, alla classica resistenza al cambiamento, insita in generale nell’Essere Umano che, per sua natura, fa fatica ad uscire dalla sua comfort zone.
Ma questa resistenza, diventa particolarmente rischiosa quando la richiesta è di agire un nuovo ruolo, che si svolge in un contesto diverso dal precedente e che, come tale, prevede nuove priorità, nuovi equilibri, etc.
E’ questo un vero e proprio “tranello” nel quale spesso (direi quasi sempre) si cade quando si attua un cambiamento, sia nella vita professionale che in quella personale.
In una fase di passaggio da un ruolo ad un altro, diventa molto utile un lavoro di Coaching che consenta al Manager di definire i confini della nuova posizione, “resettarsi e ripartire” per assolvere in modo consapevole e quindi efficace alle richieste dal nuovo ruolo.
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ADR Coaching di Angela De Rosa
Iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia: n.21074
Iscrizione ICF Global: 009107555I
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